La zuppa di pesce è una concessione alle proteine animali che almeno una volta all’anno deve essere presente sulla mia tavola. Piace a tutti, perché è davvero buonissima, e riempie sia con gli occhi, che con il palato.
Lo so, è un po’ laboriosa da preparare — perché dò per scontato che nessuno di voi passerà dal reparto dei surgelati ad acquistare una busta di zuppa pronta, vero?! — e se la fate proprio con tutti i passaggi, di tempo ve ne porta via, ma vuoi mettere la soddisfazione!
Però può essere preparata in anticipo e tra l’altro vi posto la ricetta ora, così avere tutto il tempo per organizzarvi .
Se seguirete i passaggi non avrete difficoltà a realizzarla, ma tenente sempre a mente alcuni concetti cardine:
1- mai salare smodatamente! solo un pizzico quando cuocete i pesci — a meno che non utilizziate anche il baccalà, allora vietato salare — perché l’unione di tutti brodi di cottura renderà il piatto sapido a sufficienza, senza il bisogno di altro che la salinità del pesce stesso;
2- per il motivo di cui sopra, mai gettare i liquidi di cottura delle varie preparazioni, poiché sono proprio questi a dare carattere e sapore al piatto;
3- legge del polpo e del gambero (e di tutti i loro simili) mai stracuocere, anzi entrambi vanno cotti pochissimo, pena un risultato gommoso sotto i denti, ovviamente ognuno con i suoi tempi. Per gamberi & Co. bastano davvero 3 minuti, appena cambiano colore sono pronti. Per il polpo invece, cotto senza condimenti nel suo stesso liquido, come descritto in ricetta, dimenticatevi i tappi di sughero, i litri di acqua e altre strane alchimie tramandate di generazione in generazione: non c’è bisogno di nulla e ci vogliono solo dai 15 ai 25 minuti di cottura in pentola a pressione a seconda del peso; meglio poi lasciarlo riposare nel suo liquido finché diventa tiepido. Per seppie e calamari valgono i tempi ridotti del “cambio colore”, perché ricordatevi che se vi scappa la cottura oltre il dovuto, sarete condannati a proseguirla a lungo per tornare ad avere un prodotto morbido;
4- più specie differenti di pesci utilizzerete, più buona sarà la zuppa a patto di unirli non tutti in una volta ma ciascuno al momento giusto. Per primi quindi i pesci più carnosi e grassi, poi quelli più magri, ecc., a parte invece mitili come le vongole, che aprendosi potrebbero rilasciare qualche “sorpresa sabbiosa”.
Ora che tutti i segreti sono svelati, non vi resta che mettervi alla prova, incominciando da un acquisto oculato: no ai pesci fuori stagione, no ai pesci di provenienza extra-Mediterraneo — per campanilismo ma non solo, anche per evitare di trasportare, inquinando, cibo che abbiamo buonissimo anche vicino a casa –, no ai pesci di grossa taglia — tonno, spada, salmone, ecc. — dei quali da un lato è in atto una pesca che depaupera il mare, dall’altro proprio per la loro dimensione hanno maggiori concentrazioni di mercurio e altri metalli pesanti nelle carni.
Unica eccezione a queste regole il polpo, che si trova sempre in commercio ma è difficilissimo che sia fresco, quasi sempre è un prodotto decongelato, perciò di origine spesso remota. In questo momento tuttavia potete anche sostituirlo con i moscardini se li trovate freschi.
- 250 g di nasello già pulito
- 700 g di polpo
- 400 g di vongole
- 150 g di code di gambero
- 150 g di pomodorini
- 1 mazzetto di prezzemolo
- 1 spicchio di aglio (più 1 facoltativo)
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva (più altro per il condimento a crudo)
- 1 cucchiaino di semi di cumino
- peperoncino facoltativo
- sale
- 8 fette di pane casereccio
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- Mettete le vongole a spurgare in una bacinella larga con acqua fredda e sale grosso; lasciatele se potete in un luogo fresco e buio almeno per un paio d'ore. Lavate i pomodorini tagliateli a pezzetti. Lavate anche il prezzemolo e tritatelo con lo spicchio d'aglio, privato della buccia e dell'anima verde centrale.
- Cuocete a parte il polpo nella sua stessa acqua, procedendo in questo modo. Ungete leggermente con l'olio il fondo della pentola a pressione, poi adagiatevi il polpo lavato e scolato; le goccioline d'olio che avrete usato, eviteranno che le ventose dei tentacoli si attacchino al fondo. Se avete la retina spargifiamma, inseritela sotto la pentola. Chiudete e alzate la fiamma fino all'inizio del sibilo, poi abbassate al minimo e calcolate 15 minuti. Spegnete e lasciate chiusa la valvola, in modo che la pentola si sfiati da sola.
- In una casseruola versate 1 cucchiaio di olio e rosolate a fiamma bassa 3/4 del trito di prezzemolo e aglio e i semi di cumino. Aggiungete il pomodoro, rosolate ancora qualche minuto, poi unite anche il nasello già pulito a tranci -- oppure a pezzi di filetto se lo preferite -- , fate insaporire e sfumate con 1/2 bicchiere di vino. Alzate la fiamma per far evaporare la componente alcolica, poi aggiungete un bicchiere di acqua, salate leggermente e cuocete per circa 8 minuti.
- Intanto in una padella larga versate un filo d'olio e le vongole sciacquate per bene; unite il trito di prezzemolo avanzato -- se vi piace, anche il peperoncino -- e scaldate su fiamma vivace. Quando sentite che i gusci scoppiettano, e quindi c'è bisogno di un liquido, versate il mezzo bicchiere di vino rimasto, alzate la fiamma al massimo e coprite con un coperchio. I gusci delle vongole si apriranno in pochi minuti, allora spegnete e estraete i molluschi, poi filtrate il sugo di cottura senza buttarlo mi raccomando!
- A questo punto avete due strade: utilizzare vongole e gamberi così come sono, oppure passare alla pulizia di entrambi come vi descrivo. La seconda scelta ovviamente è più lunga, ma conferirà più gusto e sapore al piatto, dipende da voi insomma.
- Se avete scelto la prima strada, è il momento di raccogliere gli ingredienti: tagliate il polpo a pezzi e versatelo con il suo brodo di cottura nella casseruola con il nasello; unitevi anche le vongole e il loro brodo filtrato, e le code di gamberi ben lavate. Mescolate bene il tutto e lasciatelo sul fuoco basso per 4 minuti, giusto il tempo che i gamberi da trasparenti prendano il loro bel colore rosa acceso.
- Se invece avete scelto la seconda strada, pulite i gamberi privandoli del guscio, togliete loro eventuali filamenti intestinali con un coltellino e tenete da parte la polpa. In una padella versate un filo d'olio, uno spicchio d'aglio intero schiacciato e i carapaci dei gamberi. Fateli tostare per bene e, solo quando sono ben secchi ma non bruciati, aggiungete un bicchiere scarso di acqua per sciogliere le proteine caramellizzate, aiutandovi con un cucchiaio di legno. Non appena il liquido ha sciolto tutto, filtratelo e unitelo al pesce in casseruola. Poi sgusciate le vongole gettando le valve e versando i molluschi sempre nella casseruola (conservatene solo qualcuna per la parte estetica del piatto); unite anche i gamberi sgusciati e il polpo tagliato a pezzi con il suo brodo di cottura. Amalgamate il tutto scaldando bene per 3-4 minuti.
- Scaldate le zuppiere singole per il servizio. Versatevi la zuppa di pesce e accompagnatela con le fette di pane tostato in forno e un filo d'olio a crudo.
Se avete scelto di cuocere il nasello intero a tranci o di servire la zuppa con le vongole e i gamberi interi, non dimenticate di portare in tavola anche una ciotolina a testa per gli scarti.
Il pane potete aromatizzarlo, una volta tostato e caldo, con uno spicchio d'aglio leggermente strofinato per caratterizzare ancora di più il gusto del piatto.
Potete anche aggiungere in ultimo un trito di prezzemolo fresco.