Se avete letto i precedenti articoli sapete ormai cosa sia un G.A.S. (Gruppo Solidale di Acquisto), e quali siano le sue origini ideologiche. Ma esistono certamente anche dei vantaggi nel promuovere acquisti solidali.
Il primo è certamente il beneficio economico dovuto dalla riduzione dei costi accessori, che maggiormente pesano sul prezzo finale del prodotto nei sistemi di economia tradizionali, dove la filiera alimentare non è corta (produttore – consumatore), ma ha molti attori indipendenti tra loro (azienda agricola, impresa alimentare, distributore all’ingrosso e al dettaglio, ecc.). Per la loro stessa natura imprenditoriale, questi non tendono ad un bene comune ma individuale, dove le dinamiche della concorrenza e delle alleanze strategiche segnano l’andamento di prezzo e mercato.
I benefici poi sono tangibili anche per il produttore il quale, non dovendo più sottostare alla presenza di intermediari, riduce i propri costi a vantaggio di ricavi e investimenti; inoltre la filiera corta permette di commercializzare i propri prodotti anche in piccoli quantitativi, non essendoci una richiesta di massa e un obbligo di quantitativo di fornitura.
Non ultimo è il beneficio per la collettività: il risparmio energetico anzitutto, determinato dall’abbattimento delle necessità di trasporto a lunga distanza, favorendo invece la medio-corta o addirittura il famoso chilometro zero, e dalla riduzione dei costi di imballaggio.
Inoltre in questo circolo virtuoso si attivano economie locali, derivanti dal sostegno dato alla piccola impresa, che favoriscono anche la difesa della biodiversità, cioè della varietà di coltura locali, così come i processi di trasformazione di prodotti del territorio che spesso hanno origini secolari e vengono tramandate di generazione in generazione.
Penso per esempio alle tecniche di produzione di molti formaggi tipici o alle colture di grani antichi che sono state riportate nel nostro territorio, tutto questo ha un valore immenso che rischia di essere dimenticato e perduto. Tramite i G.A.S. si cerca di tutelare proprio la tipicità, sia essa determinata dalla coltivazione di prodotti da sempre presenti nel territorio, che derivante da un processo produttivo artigianale locale.
Ciò che affascina del mondo G.A.S. è la forte motivazione personale che spinge verso un consumo alternativo e il forte senso di appartenenza alla comunità che si genera, e che traduce concretamente ideologia in azione etica. Si comprende allora che non si tratta più solo di acquistare il meglio nel modo migliore al miglior prezzo, ma di conoscere chi c’è dall’altra parte dell’acquisto, quali sono le difficoltà e le esigenze e come si può intervenire a sostegno del produttore senza violare il patto del bene comune. Un circolo virtuoso dunque che fa bene a tutti.