Penso che ognuno di noi abbia sperimentato almeno una volta nella vita quella meravigliosa sensazione che dà trovarsi al posto giusto nel momento giusto, esser capitati cioè proprio nel luogo dove ti senti più in sintonia possibile, dove si accendono mille lucine di pura felicità: insomma proprio quello di cui avevi bisogno in quel preciso momento. Ti senti appagato, soddisfatto di quanto ti circonda e, guardando intorno a te, non vedi altro posto dove potresti trovarti.
Questo è ciò che è capitato a me al MAM, acronimo di Milano Amore Mio, e proprio del più classico e stordente colpo di fulmine si è trattato.
Ma veniamo a quel giorno di Marzo. Mi sono presa una giornata di assoluto relax con il mio compagno che prevedeva essenzialmente una mattina alla terme — che già di per sé sono un gran privilegio ogni tanto — corredate di massaggio da cinquanta minuti, ciliegina sulla torta di un programma ben riuscito . Al termine della mattinata decidiamo di cercare un posto per pranzare e mi sono ricordata di MAM dove era da un po’ che desideravo andare.
Il locale già da fuori mi attirava, privo di insegna, con cucina a vista — dove la cucina è praticamente sempre all’opera — e ampie vetrate sugli interni, si intuisce che c’è “calore”. E’ un ristorante vegetariano, non si può prenotare — non hanno neppure il telefono, cosa che in questa era di contatto perenne, ha come minimo dello strabiliante! — perciò siamo arrivati verso le 13,30 sperando in un tavolo libero.
L’ingresso si apre su un grande bancone, dove si può sostare per un caffè o un aperitivo, e a fianco si accede alla sala che è stata allestita con un semplice principio di condivisione: i tavoli sono spaziosi, perché sono concepiti per condividere lo spazio tra commensali, arrivi e ti siedi dove trovi posto, magari all’estremo di un tavolo già occupato. Molto informale, no?, e magari fai anche amicizia con qualcuno! Continua a leggere