Da oggi incomincia la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (SERR 2014) che, come ogni anno, viene promossa per sensibilizzare il cittadino a produrre meno spazzatura. E’ questo il grande problema della nostro mondo: la soluzione non è trovare nuovi modi per smaltire l’immondizia, ma ridurne la portata.
Già, sembra facile detto così… e lo è davvero! Le azioni che ciascuno di noi può mettere in pratica sono moltissime e alcune davvero a costo ridotto, se non zero.
Per esempio, provate ad osservare la spazzatura che accumulate in una settimana: no, non è una pazzia e non sto dicendo di aprire i sacchi e farne dei mucchi separati nel soggiorno — per quanto sarebbe sicuramente un gesto di enorme impatto visivo e quindi estremamente efficace! Dico soltanto che se ogni famiglia provasse a guardare con occhio attento la propria immondizia, scoprirebbe anzitutto quali sono le aree critiche di accumulo e quindi sarebbe più semplice individuare le azioni per intervenire utilmente.
Io l’ho fatto, come raccontavo in un post precedente, e ho capito che accumulavo soprattutto “involucri” alimentari e questo mi ha permesso di fare delle valutazioni nei confronti degli acquisti effettuati. Se accumulate molta plastica derivante dalle bottiglie di acqua è evidente che potreste risparmiare soldi e rifiuti con il semplice gesto di bere l’acqua del rubinetto; se invece accumulate soprattutto scarti di cibo preconfezionato, tipo cartoni per la pizza, scatolame, imballi per frutta e verdura, è chiaro che basterebbe iniziare ad acquistare prodotti freschi e a ricavare un po’ di tempo per cucinarli per ridurre sensibilmente l’accumulo. Insomma ognuno potrà partire dalla riflessione sul proprio stile di vita e intervenire per migliorarlo. Piccoli passi ma estremamente significativi.
Se si dà inizio a questo percorso, il passaggio successivo è per forza l’auto-produzione: perché acquistare qualcosa che posso fare anche da solo? Io sono partita dalla banale considerazione del costo di una vaschetta di basilico fresco (leggi qui l’articolo) per arrivare a produrre in autonomia parecchie cose, con il triplice vantaggio di risparmiare, ridurre i rifiuti e ultimo, ma non meno importante, divertirmi. Sto parlando di coltivare piccoli frutti ed erbe aromatiche sul balcone, di preparare da soli molti prodotti che abitualmente consumate, come le conserve e le confetture, fino ad arrivare al dado vegetale, il pane e alcuni detersivi naturali: vi immaginate il risparmio economico e la riduzione immediata di rifiuti derivanti da scatole e flaconi? Se l’argomento vi interessa restate sintonizzati su questo blog, perché ne parleremo davvero a lungo.
Quest’anno il tema della SERR verte sullo spreco di cibo: per una volta diamo uno sguardo anche agli scarti dei cibi che buttiamo e chiediamoci se davvero non potevano essere ridotti, magari acquistando di meno prima per non buttare poi, oppure aprendo più spesso i cassetti del frigorifero per stanare la zucchina rimasta in fondo, prima che marcisca. Molti alimenti hanno materiale di scarto ingente, soprattutto tra i vegetali, ma non tutto è davvero da buttare! Alcuni suggerimenti li potete trovare anche in questo blog nella categoria “Le Riciclette, le ricette del riciclo” che raccoglie le ricette degli scarti assolutamente commestibili, ma che per abitudine o pigrizia finiscono immancabilmente nel cestino. Oggi per esempio ne propongo una con gli scarti del finocchio che ammontano a circa il 44% dell’intero ortaggio, non è pazzesco? Poco meno della metà di un finocchio viene buttato perché considerato inadatto alla consumazione, ma non è affatto così! Preparato e cotto correttamente è buono e conserva le stesse particolarità del bulbo, quindi perché non usarlo?!
Cominciamo allora questa Settimana per la riduzione dei rifiuti con un gesto simbolico: cuciniamo un dolce per la prima colazione anziché acquistare una scatola di merendine, facciamo una spesa ragionata comprando solo ciò che ci serve e sappiamo che consumeremo davvero, oppure cerchiamo il negozio più vicino che promuove la vendita di latte sfuso o detersivi ricaricabili — dopo avere contato i flaconi di casa come spiego qui sarà più facile essere ben disposti ! — e frequentiamolo, affinché la nostra impronta ambientale inizi a diminuire e con essa i nostri rifiuti.