L’autoproduzione è uno dei mantra di questo blog. Vedremo man mano come abituarsi a “far da sé”, anziché continuare a consumare indiscriminatamente, tutela il nostro portafogli e la nostra salute. Anche con l’argomento che voglio trattare in questo articolo, l’autoproduzione può fare moltissimo, pur rappresentando una via un po’ più drastica alla riduzione dei rifiuti e dei consumi per una famiglia: le azioni che ho intrapreso nel tempo verso l’uso dei detergenti per la casa sono state poche, ma molto efficaci.
Anzitutto, ho scoperto… l’acqua calda , ossia che acqua molto calda appunto, stracci adeguati all’utilizzo, per esempio quelli in microfibra che trattengono lo sporco al passaggio, e frequenza nel gesto di pulire possono più di mille detersivi. Se l’azione diventa quotidiana o quasi, gran parte del lavoro è assolto al semplice passaggio dello straccio.
Tuttavia io sono fra quelle persone che, vuoi per mancanza di tempo da dedicare quotidianamente alle pulizie, vuoi per pigrizia mentale verso la questione (ehm, io appartengo più a questa seconda categoria ) vorrebbero comunque associare un elemento detergente che rassicuri sul suo effetto finale, sia dal punto di vista igienico che da quello legato semplicemente al “profumo di pulito”. Non sconvolgetevi ora se vi dico che gran parte dei detergenti che acquistiamo per pulire possono essere sostituiti da 3 semplici componenti: bicarbonato, aceto e sale. L’importante è non usarli insieme, perché aceto e bicarbonato per esempio si elidono a vicenda, né mischiarli con detersivi tradizionali poiché potrebbero annientarne l’efficacia.
Iniziamo dal comune ed economico bicarbonato. Gli usi sono davvero innumerevoli a cominciare dall’azione igienizzante e lievemente antibatterica che lo rende un buon alleato per disinfettare la verdura cruda nel lavaggio, poi si utilizza comunemente per lavare l’interno del frigorifero e del forno in sinergia con acqua tiepida, per sbiancare la ceramica macchiata dal caffè o per scrostare meglio le pentole d’acciaio, per pulire e far brillare l’argento e diluito nell’acqua del bagno per un effetto emolliente sulla pelle. Una pappina di bicarbonato e acqua passata sulle macchie di tessuti bianchi, ottiene un buon risultato smacchiante e senza sbiancanti ottici!
Io lo uso anche per l’igiene quotidiana dei sanitari, in alternativa ai prodotti chimici che una volta a settimana impiego per un’azione più profonda: preparo una soluzione (la dose massima consentita perché il bicarbonato si sciolga è di 76g x 1lt di acqua) con la quale riempio uno spruzzino di quelli classici in plastica, lo spruzzo sui sanitari, lascio agire 10 minuti e poi risciacquo e asciugo. Se fatto quotidianamente preserva anche dal deposito di calcare. E comunque è utilizzabile su quasi tutte le superfici, ma rigorosamente non sul marmo poiché ha una blanda azione corrosiva che potrebbe macchiarlo.
E’ importante osservare come con un solo prodotto – anche mooolto economico – ho sostituito diversi detersivi e sono sicura che con un buon risciacquo non lascerò tracce tossiche né sul cibo né su quanto serve a somministrarlo o conservarlo. E per me è altrettanto importante.