Diciamolo subito, il sorgo NON è una coltivazione a chilometro zero, fatto salvo qualche realtà in nord e centro Italia, e pertanto non riveste le caratteristiche di essere particolarmente sostenibile. Almeno per l’Europa. Infatti i maggiori produttori sono gli Stati Uniti, l’Asia e l’Africa, dove ha avuto probabilmente origine e ha rappresentato — e tutt’oggi rappresenta ancora — uno degli alimenti base delle popolazioni nordafricane.
Mentre in Africa e in Asia è coltivato principalmente quale alimento umano, negli Stati Uniti e in altri Paesi è coltivato soprattutto per il consumo animale e per produrre energia dalle biomasse.
A me, invece, quello che interessa è la sua mancanza totale di glutine, che pertanto lo rende adatto ad integrare la dieta per celiaci. Il gusto è simile a quello del miglio, con una grana un poco più grossa, ideale per piatti “risottati”.
Anche il sorgo, come molti cereali in chicco, va lavato per bene prima della cottura.
L’abbinamento è con prezzemolo, fagiolini e funghi Shitake. Sì avete capito bene, un altro ingrediente esotico, orientale per la precisione, per quanto la coltura è presente anche qui in Europa. Il suo nome significa “fungo della quercia”, perché in autunno cresce proprio sul fusto di questo albero ed è uno degli ingredienti preferiti dalla macrobiotica.
Ma perché non utilizzare un profumato porcino?, direte voi. Va bene, infatti in ricetta ci sono anche i porcini secchi, ma il fungo Shitake si sceglie per le sue proprietà medicali, tanto che viene chiamato anche “elisir di lunga vita”, o almeno tale è considerato in Giappone.
Si ritiene abbia proprietà immunostimolanti — che sono fondamentali in autunno e primavera per prepararci al cambio di stagione più radicale — e che sia ricco di proteine e magnesio, oltre a una gran quantità di altri minerali, infine che abbia funzione di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. E poi è davvero buono, cosa che non guasta mai.
Perciò, che crediate o meno ai suoi poteri magici, adoperatelo di frequente in zuppe e preparazioni umide, magari accompagnato da funghi locali quando è stagione: ne bastano due o tre per persona. Lo trovate essiccato nei negozi specializzati in prodotti naturali.
- 350 g di sorgo
- 8 funghi shitake
- 1 tazza di funghi porcini secchi
- 1 spicchio di aglio
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 2 cucchiai di semi di girasole
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- 50 g di fagiolini
- prezzemolo
- sale
- Mettete i funghi in ammollo in una tazza di acqua tiepida per 30 minuti. poi scolateli e tagliate i porcini a pezzetti e i funghi Shitake a metà o in quattro.
- Rosolate l'aglio sbucciato e leggermente schiacciato in una padella con un cucchiaio abbondante di olio, tuffatevi i funghi ben strizzati e, dopo un paio di minuti, aggiungete il sorgo ben sciacquato. Tostate leggermente i chicchi, poi versate il vino e fate sfumare a fuoco vivace.
- Una volta sfumato il vino, aggiungete i fagiolini ben lavati e tagliati a pezzettini, poi acqua tiepida fino a coprire interamente il sorgo, una presa di sale e procedete nella cottura. Via via che il tempo passa, unite altra acqua se necessario e un pizzico di sale ogni volta.
- Una volta terminata la cottura, eliminate l'aglio, poi spegnete, aggiustate di sale e fate riposare qualche minuto. Servite mantecando con l'olio a crudo, una spolverata di prezzemolo tritato e i semi di girasole tostati. Se vi piace, unite anche del Parmigiano Reggiano grattugiato.