E’ proprio così, la stagionalità esiste anche per il pescato. Anche il pesce infatti gode di periodi di riposo, durante i quali vi è il divieto di pesca perché le specie si riproducono e deve essere dato loro il tempo di crescere secondo natura. Conviene allora consumare pesci della propria area di pesca, nel nostro caso il Mediterraneo, cosa che consente anche di evitare che venga importato da altri mari lontani – e trasportato in lungo e in largo – pesce che acquisteremmo fresco anche da noi, solo in un altro momento dell’anno!
Anche in questo caso su internet si trovano comode tabelle, ma per fare qualche esempio: adesso è ancora il momento del pesce azzurro (alici, sardine, sgombro), di sogliole, triglie, merluzzo e spigole, vongole e moscardini. Insomma una grande scelta tutta fresca, e facilmente riconoscibile dalla zona F.A.O. di pesca, la sigla che permette di rintracciare l’area di provenienza del pescato: quella del Mediterraneo è la 37 e il codice deve essere ben visibile sull’etichetta del pesce esposto.
Certo il prezzo lo fa il mercato, come sempre, quindi non aspettatevi di trovare pesce spada o tonno a cifre economiche, neppure a giugno che è il loro momento d’oro! Tuttavia possiamo rivolgere la nostra attenzione ad altre specie che forse sono meno pregiate ma più economiche e gustose, come il pesce azzurro.
In aggiunta i pesci di taglia medio-piccola, come quelli citati, sono più salutari perché non rilevano quasi mai tracce di mercurio nelle loro carni, e quando invece sono presenti risultano infinitamente basse. Al contrario tonno, spada, palombo e smeriglio presentano sempre indici di metilmercurio e in quantità che sono spesso fuori limite di legge e quindi tossici se mangiati con frequenza; per questo motivo se ne sconsiglia il consumo alle donne in gravidanza e allattamento e ai bambini.
Quindi come sempre, usiamo la testa mentre facciamo la spesa .